Il 2024, per il settore dell’energia, è stato un anno di sostanziale stabilità dei prezzi, nonostante il perdurare delle tensioni geopolitiche; il valore medio dell’indice PUN, per l’energia elettrica, si attesta a 108,41 €/MWh (- 15% rispetto al 2023) e l’indice PSV, per il gas, a 38,28 €/MWh (-14,5% rispetto al 2023).
Nell’ultimo trimestre dell’anno si è registrato un aumento del prezzo dell’energia elettrica, conseguente all’aumento del prezzo del gas, solo in parte prodotto dall’incremento della domanda stagionale; in effetti l’aumento è soprattutto dovuto alla speculazione finanziaria che continua a colpire la Borsa di Amsterdam.
Qui si determina la quotazione del gas a livello europeo; una borsa piccola, poco liquida, basata sugli acquisti a termine (forward) facile preda dei fondi speculativi, in quanto il prezzo è fissato su aspettative di mercato “rialziste”, che non rispecchiano il reale rapporto tra domanda e offerta e, tanto meno, il livello di stoccaggio del gas, ancora molto alto a fine dicembre.
Questi aumenti dovrebbero scemare già nel primo trimestre del prossimo anno; in effetti nel 2025 ci saranno, in Italia, importanti novità che influiranno positivamente, sull’andamento dei prezzi dell’energia:
- Per l’energia elettrica il valore dell’indice PUN non sarà più unico, calcolato a livello nazionale, ma sarà diverso per ognuna delle 7 zone, nelle quali è stato suddiviso il territorio italiano (Nord, Centro-Nord, Centro-Sud, Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna); nel calcolo si terrà conto dei costi specifici di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, zona per zona; la diversificazione delle tariffe per zona stimolerà l’economia locale nella produzione di energia rinnovabile.
- La messa a terra del Piano Transizione 5.0 con la semplificazione degli adempimenti certificativi sia per gli investimenti trainanti (macchinari e software che apportino un risparmio energetico minimo del 5% sul processo), ma anche su quelli trainati, come il fotovoltaico, che potrà usufruire di un credito d’imposta fino al 50%, utilizzando pannelli europei ad alta efficienza.
- La proroga al 31 marzo 2025 del termine di presentazione delle richieste di contributo a fondo perduto del 40% per la realizzazione di impianti fotovoltaici e di batterie di accumulo, nelle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) costituite nei comuni sotto i 5.000 abitanti.